Gli agenti di casa di Cerralbo si sono fisi nel prezzo di novemila scudi di viglione per la trappezzeria, trabbacca, sedie e cosseni di Veluto e remise tutto riccamato a oro d’opera del mesico. Sarebbeno questi al presente quatro mila e cinquecento d’argento. Io non ho voluto arrivare a quella somma per due rispetti, prima, perchè la Duchessa d’Alburcherche mi dici, chi non me dia piu di otto milla, chi avendo gran bisogno di dannari gli eredi Cerralvi, in fine me la daranno pe meno acora, 2º perchè voglio ben comprare per Vostra Altezza cose belle, et esquisite, ma a prezzo tale che giungendo a Modena col gustodi Vostra Altezza si accompagni la mia riputazzione. Ho anco riguardo alla spesa delle Adoani che qui sono gravissime e non si perdonanno ni a uno, Ce poi il porto che pire importerà molto. Sono combatutto da una parte da timore, che non mi fregga delle mani parendomi cosa adeguata al pensiero di Vostra Altezza e dall’altra dal desiderio che tengo di spendere il suo dannaro con tali circospezione e prudenza che non mi segue biatimo. Farò quello, che anco da latri sarà giudicato convenniale […]

Hoggi ho da stabilire il prezzo di otto quadri grandi scelti fra diciasette che già scrissi a Vostra Altezza ieri in vendita nella casa del giá Duca de Ariscot. Sono questi varie monterie, e caccia de diverese fiere, nelli quali si vede una moltitudine di diversi cani in varie attitudine di tutta esquistezza. Dimandano duecento ottanta ducati di veglioni l’uno che sono più di cento cinquanta di argento. Il costo mi pare esorbitante; però ho pregato il Velasco, pittore di Sua Maestà e gran servitore di Vostra Altezza, ad assistermi in questo contrato como farà hoggi con molta prontezza e conforme al suo giudizio a parere mi governerò. Non ho veduto in Italia simile foggie di Pitture. Ne uscita la maniera da Fiandra. Mi pare che saranno un ornamento notabile e proporzionato per la sala o galeria di Sassuolo […]