Doc. 366: Contrato de Juan de Córdoba y Cesare Sebastiani para realizar una copia de la escultura de Laoconte
Dominus Cesar Sebastiani quondam Sebastiani de Recanate mihi etc. cognitus sponte etc. et alias omni meliori modo etc. promisit, et se obligavit lllustrissimo Domino Don Ioanni de Corduba Cordubensi presenti etc. ut dicitur di formare la statua del Leuconte, ch’è di Marmo in Belvedere di Roma, formarla dico di gesso a Rochii, quale debbia esser ben fatta di gesso buono, pulita di buona materia, e dentro il Cavo formare una statua Intiera pure di gesso buono, pulita, rinettata, fatta con ogni diligenza, et esquisitezza, e redotta al termine d’approvarsi dal Signor Giuliano Finello di Massa di
Carrara presente, et accettante, alla cui dichiaratione promette di stare, e non reelamare sotto qualsivoglia pretesto, et il tutto fare a sue proprie spese di qualsivoglia sorte, e spetie, et consegnare il tutto finito, e perfettionato nel medemo luogo di Belvedere fra dei mesi d’hoggi prossimi quali rochii siano, e debbiano essere ben fatti, et in maniera tale, che possino servire per gettarvi dentro altre statue, e siano nel medemi modo, forma, patti, e conditioni, che si contiene nel Instromento fatto dal Signor Horatio Albritio à favore del Signor Don Diego Velasco, o di esso Signor don Giovanni per l’atti di me notario rogato, del quale detto Signor Cesare con giuramento tactis etc. dichiarò haver notitia, scienza, et Informatione, quia sic etc. alias etc.
Promette di più detto Signor Cesare di non gettare, o far gettare in detti Cavi altra statua, che la sudetta per il detto Signor Don Giovanni alias etc. ultra precisam etc. etiam ad omnia damma etc.
Et il tutto fa detto Signor Cesare per prezzo di scudi Cento novanta cinque moneta in tutto, e per tutto così d’accordo, e se il Signor don Giovanni vorrà, che si portino detti Cavi, e statua alle Case de Luchesi alli Cappucini vecchi, si obliga detto Signor don Giovanni darli altri scudi Cinque cosi d’accordo.
Et à conto di detto prezzo detto Signor Cesare al presente hebbe, e ricevette da detto Signor don Giovanni scudi venti moneta, quali tirò a se, e ne fece quietanza in forma et nihilominus exceptioni etc. speique renuntiavit etc.
Il resto si obliga detto Signor don Giovanni di pagarlo di mano in mano, che verrà detto Signor Cesare lavorando, talmente che finiti detti lavori e consegnati come sopra detto Signor Cesare habbia d’havere tutto il detto Intiero prezzo libere etc. alias etc.
Covenientes dicte partes, quod deficiente dicto domino Cesare in consignatione et prefettione dictorum laboreriorum mode, et forma predictis, ultra precisam etc. ad quam semper teneri, et cogi posse voluit, liceat eidem domino Ioanni fieri facere predicta omnia ab aliis personis pro pretio, et pretiis reperibilibus etiam ad rationem quanti plurimi omnibus et singulis damnis, expensis, et lnteresse dicti domini Cesaris quia Sic etc.
Que omnia etc. rata etc. alias etc. ad omnia damna etc. de quibus etc. Pro quibus etc. sese etc. bona etc. heredes etc. lura etc. ln ampliori forma Camere Apostolice cum clausolis etc. obligaverunt etc. citra etc. appellationi etc. renuntiarunt et consenserunt etc. unica etc. sicque tactis etc. Iurarunt etc. Super quibus etc.
Actum Romae in Regione Parionis, et domo dicti domini Ioannis presentibus dominis Ioanne Antonio Ameto quondam domini Iacobi Romano, et Carole Marsi quondam Dominici Lotaringio testibus.
Antonius Franciscus Maria Simius rogatus.