Doc. 164: Carta del residente florentino, Gabriele Riccardi, al cardenal Giovan Carlo di Medici
Ho inviato per il camino d’Alicante al signor Cappelli proved. de Livorno una cassa perchè faccia comparire al Vostra Altezza sicuramente, e dentro vi sono quelle robbe che l’Altezza Vostra comandó che’io le provedesse, e qui inclusa sarà una roba di tutto quello mando in detta cassa. Non so se Vostra Altezza resterà servita conforme il suo gusto, almeno io lo desidero, e assicuo VA che ho fatto quello ho stimato meglio ma d’Italia vengono le cose più curiose da vestire, e tutte costono assaissimo, come vedrá an Vostra Altezza da i conti che si mandono al signore Ingghirami; e ben la foggia del vestito da donna, como di quello da huomo, secondo che usa presentemente qua. I ritratti no so del meglio pittore cha sia qua perche questo è un che serve [a] Sua Maestà d’Aiutante di camera, et oltre al voler duegento scudi per ritratto ha cosi che fare, e fa tanto adagio cha a volerli haver di sua mano, oltre molte suppliche, ci vuol tempo un anno e di più intendo che non fa isquisitamente. Questi che li invio son copie di quelli che fa quell’Aiutante, e quel che anno di bueon coston poco se Vostra Altezza vorrà di meglio procurerò resit servito più presto che sia possible.